Nel mondo sanitario, farmaceutico e dei laboratori scientifici, la conservazione corretta dei materiali biologici, dei campioni, dei farmaci, dei vaccini, del sangue, ma anche dei prodotti alimentari in contesti ospedalieri o di ristorazione, dipende in larga misura dall’uso di celle frigorifere o di congelamento. Una gestione inadeguata del freddo può compromettere la sicurezza, la qualità, e causare danni economici e rischi per la salute.
Cosa sono le celle frigo / celle di congelamento e a cosa servono
Una cella frigorifera (o cella frigo) è un locale chiuso, adeguatamente isolato e attrezzato con un impianto frigorifero, destinato a mantenere al suo interno prodotti, materiali o campioni a temperature controllate, costanti o quasi, superiori o inferiori allo zero, a seconda dell’uso. Le celle di congelamento sono una variante delle celle negative, utilizzate per mantenere temperature sotto lo zero tali da congelare o surgelare i prodotti per periodi più o meno lunghi.

Le celle sono importanti perché:
- permettono il mantenimento della catena del freddo, requisito fondamentale in sanità, produzione di farmaci, ricerca biologica, etc.;
- riducono la proliferazione batterica e deterioramento di materiali sensibili;
- garantiscono che sostanze come reagenti, campioni clinici, sangue, vaccini mantengano le proprietà chimiche, biologiche, fisiche richieste;
- contribuiscono a rispettare norme legali (HACCP nel food, normative sanitarie e farmaceutiche, direttive sul sangue, etc.).
Differenza tra frigorifero “normale” e cella frigo: vantaggi e svantaggi
Caratteristica | Frigorifero normale (elettrodomestico o piccolo professionale) | Cella frigo / cella di congelamento |
Capienza / volume | Limitato, litraggi piccoli/medi | Grandi volumi, metri cubi, spesso personalizzabili |
Isolamento e struttura | Isolamento standard, guarnizioni, spesso meno spessorato nei materiali | Pannelli isolanti spessi, minimizzazione ponti termici, isolamento anche del pavimento, porte pesanti o scorrevoli con guarnizioni di alta tenuta |
Range di temperatura gestibile | Valori modesti, spesso da ≈ 0 °C a +8 / +10 °C per frigoriferi; freezer domestici arrivano a −18 °C o poco più | Celle positive, negative, ultra-negative: possono arrivare a temperature molto rigide per usi scientifici o farmaceutici |
Uniformità e stabilità della temperatura | Meno costante, specialmente se molto carico, apertura frequente, oscillazioni più frequenti | Progettate per mantenere stabilità, con sistemi di gestione, doppie porte, disimpegni, buffering termico, etc. |
Consumo energetico | Meno impatto se solo volume piccolo, ma meno efficienti per refrigerare molto materiale su grande scala | Maggiori consumi assoluti, ma rapporto energia/volume più efficiente; costo energetico più alto ma migliore resa per unità di stoccaggio |
Costo iniziale | Relativamente basso | Investimento maggiore per struttura, isolamento, impianti, sistemi di monitoraggio |
Manutenzione | Più semplice, ma anche minori tolleranze per uso critico | Necessaria manutenzione e monitoraggio più stretti, formazione del personale, sistemi ridondanti, etc. |
Vantaggi delle celle frigo/celle di congelamento:
- capacità di stoccaggio molto superiore;
- maggiore precisione e sicurezza nelle applicazioni critiche;
- possibilità di mantenere temperature estremamente basse;
- migliori prestazioni quando caricare molto materiale;
- con sistemi appropriati, anche buone efficienze energetiche per volume.
Svantaggi:
- costi d’acquisto, d’installazione, manutenzione più elevati;
- maggiore consumo energetico assoluto;
- complessità gestionale (monitoraggi, guasti, sicurezza per gli operatori);
- spazio fisico, bisogni infrastrutturali (alimentazione elettrica, isolamento, drenaggio, ventilazione).
Temperature: quali intervalli possono essere raggiunti
Celle positive (temperature sopra lo zero)
- +1°C a +10°C: uso comune per prodotti freschi, latticini, farmaci che richiedono “refrigerazione” piuttosto che congelamento.
- Range più stretto: ad esempio +2°C-+8°C, +4°C per certi alimenti, +4-6°C per latte, salumi, formaggi.
Celle negative / congelamento
- Usualmente fra -18°C e -25°C per alimenti surgelati.
- Per usi scientifici/farmaceutici/campioni biologici, congelatori meccanici possono arrivare a -30°C, -50°C, -80°C o anche inferiori con sistemi criogenici (azoto liquido) per conservazione a lungo termine.
Esempi specifici
- Sangue (globuli rossi): tipicamente 2-6°C; plasma congelato: sotto -18°C.
- Conservazione farmaceutica / biologica: -50 a -80°C per materiali che devono restare attivi per mesi o anni.

Come funzionano le celle frigo / di congelamento e consumi medi
Principio di funzionamento
Una cella frigo funziona essenzialmente con:
- Struttura isolata: pareti, tetto, pavimento ben isolati per ridurre dispersioni termiche.
- Impianto frigorifero: compressore, evaporatore, condensatore, valvola di espansione. Il circuito frigorifero rimuove calore dall’interno della cella e lo scarica all’esterno. Ventilazione interna può aiutare a distribuire uniformemente la temperatura.
- Sistema di gestione / regolazione: termostati, controlli elettronici per regolare la temperatura desiderata, sbrinamento automatico o manuale, umidificazione o deumidificazione ove necessario.
- Porte adeguate e guarnizioni: per minimizzare la perdita di temperatura quando vengono aperte. Spesso doppie porte o disimpegni per celle molto fredde.
Consumo energetico
Il consumo dipende da molte variabili:
- volume interno e forma della cella;
- differenza di temperatura tra interno ed esterno;
- numero di aperture / utilizzo;
- efficienza dell’isolamento;
- tipo di refrigerante;
- condizioni climatiche esterne;
- come è caricato l’interno (spazio vuoto, flusso d’aria)
Valori indicativi:
- Per una piccola cella positiva (qualche metro cubo), il consumo può essere pari a quello di vari frigoriferi professionali, qualche centinaio di watt continuativi, ma con picchi più alti all’accensione.
- Per celle di medie dimensioni (10-50 m³), il fabbisogno può variare da alcune decine fino a qualche centinaio di kWh al giorno, a seconda della temperatura mantenuta.
- Celle di congelamento profondo o ultra-basse consumano molto di più, soprattutto per il compressore, l’isolamento più spesso, e per il fatto che la maggior parte delle perdite termiche sono più gravi quando la differenza di temperatura è grande.
In sanità e farmaceutica, costi energetici e padronanza del “costo per grado-m³” sono fattori importanti nella progettazione.
Campi di utilizzo
Ambito sanitario e farmaceutico
- conservazione di farmaci e vaccini;
- frigoemoteche (conservazione sangue e componenti: globuli rossi, plasma, piastrine) con requisiti specifici di temperatura, monitoraggio, ridondanze.
- laboratori di analisi: campioni biologici, reagenti, kit diagnostici;
- biobanche, conservazione cellule staminali, sangue cordonale, linee cellulari;
- ricerca scientifica: criopreservazione, microscopi, conservazione di enzimi, proteine, virus etc.
Ambito alimentare / ristorazione
- ristoranti, catering, hotel: uso di celle positive/per conservazione immediata e negative/per surgelazione;
- supermercati, magazzini alimentari;
- industrie alimentari (carni, pesce, gelato, pasticceria);
- trasporti refrigerati (magazzini per stoccaggio intermedio).
Altri settori
- florovivaistico: conservazione di piante, fiori, sementi;
- chimico: sostanze termolabili, reagenti;
- horeca, eventi di grandi dimensioni, festival, navi;
- anche per uso domestico avanzato (per chi produce e conserva in grandi quantità).

Materiali della struttura
Una cella frigo ben costruita prevede:
- Pannelli isolanti sandwich con materiale ad alta efficienza termica: spesso poliuretano espanso rigido (PU), polistirene estruso (XPS), poliisocianurato (PIR), anche lana di roccia in certi casi. Lo spessore dipende dalla temperatura richiesta (più basso è il target, maggiore lo spessore richiesto).
- Pareti, soffitto, porte: acciaio inox (o lamiere zincate verniciate, ma in sanità si preferisce l’inox per la pulizia e la resistenza chimica).
- Guarnizioni ermetiche alle porte, sistemi che evitano fughe di aria.
- Pavimenti isolati; pavimento antiscivolo, impermeabile, facile da pulire; in celle di congelamento pavimenti particolarmente calibrati per evitare condensa/ghiaccio.
- Illuminazione interna adatta (resistente al freddo, sicura da umidità).
Sistemi di registrazione temperature e controllo
Per applicazioni sanitarie, farmaceutiche e alimentari, è indispensabile avere sistemi affidabili di monitoraggio e registrazione:
- Termometri / sensori posti in posizioni representative (punto più caldo, punto più freddo, vicino porte) e, dove necessario, ridondanza.
- Sistemi digitali: display visibile dall’esterno; registratori di temperatura (data logger), allarmi automatici in caso di sforamento; connessione possibile a sistemi di Building Management (BMS) o software di controllo centralizzato.
- Registrazione periodica ai sensi del Piano HACCP per alimenti; in sanità/farmaceutica anche certificazioni, audit, tracciabilità.
- Convalida iniziale e periodica del funzionamento: test di stabilità, uniformità della temperatura, test di sbalzi termici nelle aperture, resilienza in caso di blackout.
Sicurezza: quanto si può stare dentro, dispositivi e normative
- Permanenza degli operatori all’interno di celle molto fredde richiede abbondanti misure di protezione: abbigliamento termico, guanti, calzature anti-scivolo; illuminazione adeguata; pavimento privo di ghiaccio; vie di fuga.
- Normative e linee guida (es. D.Lgs. 81/2008 in Italia) sul microclima nei luoghi di lavoro, sui tempi di permanenza in ambienti freddi con pause obbligatorie. Ad esempio, la norma DIN 33403-5 definisce livelli di freddo, tempi massimi di esposizione e tempi di recupero.
- Sistemi di allarme in caso di guasti: apertura porte troppo lunga, rotture del circuito frigorifero, interruzioni dell’alimentazione.
- Zone di disimpegno: aree presso le celle meno fredde che consentono l’ingresso graduale e la preparazione degli operatori.
Cosa si può conservare nelle celle frigo / congelamento (settore sanitario, alimentare, ricerca)
Settore | Tipologie di materiali / prodotti | Considerazioni specifiche |
Sanitario / Farmaceutico / Laboratorio | Vaccini, sangue ed emocomponenti (richiede una speciale certificazione), reagenti, kit diagnostici, campioni biologici, cellule staminali, organi/campioni per biopsie, materiale biologico per criobanca | Necessità di temperature rigorose, monitoraggio continuo, evitare contaminazioni, politica dei backup (generatori, sistemi ridondanti). La conservazione di sangue ed emocomponenti richiede accortezze e certificazioni particolari aggiuntive. |
Alimentare / Ristorazione | Carne, pesce, latticini, vegetali, frutta, surgelati, prodotti da forno, ingredienti sensibili, gelati | Attenzione HACCP, etichettatura, distinzione tra prodotti freschi/surgelati, flusso corretto, rotazione stock, gestione apertura freddo |
Ricerca / Biotecnologia | Proteine, enzimi, virus, campioni criopreservati, cellule, linee cellulari, DNA/RNA | Conservazione a basse temperature, spesso ultra-basse, uso di azoto liquido, condizioni sterili, attrezzature speciali |
Domande frequenti (FAQ)
D: Posso usare un normale frigorifero domestico per conservare vaccini o sangue?
R: No, generalmente non è sufficiente. I frigoriferi domestici hanno oscillazioni di temperatura, non sono certificati per usi sanitari, non hanno sistemi di allarme, ridondanza o monitoraggio continuo, che sono richiesti da direttive sanitarie. Per la conservazione di sangue ed emoderivati è invece richiesto l’utilizzo di frigoemoteche, classificate come dispositivi medici, che richiedono caratteristiche aggiuntive e una certificazione specifica.
D: Quanto dura un campione biologico se tenuto a -80°C?
R: Dipende dal tipo di materiale biologico. In biobanche, cellule o campioni criopreservati possono restare anche anni a temperature ultra-basse, a condizione che l’esposizione a temperature elevate (durante trasporto, blackout, apertura) sia evitata. Monitoraggio continuo e backup dell’alimentazione sono fondamentali.
D: Qual è il costo per kWh di una cella frigo per ospedale?
R: Non c’è un valore fisso, perché dipende vari fattori: isolamento, temperatura, volumi, clima esterno, usi, efficienza dell’impianto. Ma si può stimare che una cella negativa di medie dimensioni possa consumare diverse migliaia di kWh/anno. Un’analisi preliminare del carico termico è necessaria.
Conclusione
Le celle frigo e di congelamento sono strumenti fondamentali nei settori sanitario, farmaceutico, scientifico, ma anche nei settori alimentari e della ristorazione. Il loro corretto progetto, installazione, uso e manutenzione sono essenziali per garantire sicurezza, qualità e compliance normativa.
Per strutture sanitarie, laboratori e farmacie: consiglierei sempre di:
- definire fin dall’inizio la temperatura target (positiva, negativa, ultra-negativa) in funzione dei materiali che si intendono conservare;
- progettare la cella considerando l’effettiva quantità, i picchi di carico, le aperture di porta, le perdite;
- prevedere sistemi di monitoraggio accurato e ridondante;
- assicurarsi che quanto richiesto da normative e direttive specifiche per il sangue, farmaci, campioni biologici siano soddisfatti;
- addestrare il personale sugli usi corretti, su come reagire ai malfunzionamenti;
- prevedere piani di emergenza (generatori, backup) per evitare interruzioni del freddo.